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Introduzione allo Sciamanesimo
Ogni civiltà, nel corso dei secoli, ha avuto in seno streghe, stregoni, sciamani ed oracoli capaci di sfruttare il potere magico della natura per il bene collettivo e per entrare in stretto contatto con spiriti e divinità di appartenenza. La stregoneria, nello specifico, è profondamente collegata ai culti sciamanici e potremmo asserire essere il primo germoglio della stregoneria moderna. Lo Sciamanesimo, infatti, è stato presente in ogni parte del mondo, dalle Americhe all’Europa finanche all’Africa, passando dalle tribù primitive fino ai giorni nostri.
Ma cos’è lo Sciamanesimo, esattamente? Si tratta di una pratica spirituale tra le più antiche al mondo, padre dei culti che hanno attraversato la Storia ed antenato delle spiritualità contemporanee. Da che se ne abbia memoria, esso è un complesso di tradizioni e credenze volto principalmente al tema della guarigione sia fisica che spirituale: lo Sciamanesimo, infatti, ha come scopo primario quello di portare l’equilibrio e l’armonia nel corpo e nello spirito così come nel mondo visibile ed in quello invisibile. È proprio mantenendo in equilibrio il mondo naturale – cioè quello visibile e materiale – con quello invisibile ed etereo che è possibile raggiungere la pace e l’armonia completa. Questo è ciò che lo Sciamanesimo, fin dagli albori, ci insegna: la ricerca del benessere mediante il sacro equilibrio tra i mondi.
Chi è lo sciamano o la sciamana nello Sciamanesimo
La parola shaman deriva dalla lingua degli Evenki, un piccolo gruppo siberiano di lingua tungusa. Questa parola fu usata, originariamente, in riferimento ad una figura religiosa presente in quella regione, ma già in Nord America veniva applicata ad una categoria di guaritori. Una definizione più ampia che possa identificare lo sciamano (o la sciamana femminile) potrebbe allargarsi a tutte quelle persone che esercitano un controllo sullo stato di trance.
Lo sciamano, generalmente, viene considerato un guaritore, colui che cura l’anima ma anche il corpo grazie all’aiuto sia della natura che del soprannaturale. Lo sciamano è, a tutti gli effetti, un mediatore tra i due mondi, il ponte che permette allo spirito di raggiungere la terra e viceversa. È proprio attraverso l’alterazione di coscienza – conosciuta come stato di trance – che lo sciamano ha la possibilità di viaggiare nelle dimensioni spirituali affinché possa portare – al suo ritorno – messaggi dagli spiriti, parole di potere, perle di saggezza e rimedi curativi.
La pratica magica nello Sciamanesimo: il viaggio sciamanico
All’interno dello Sciamanesimo e nella pratica rituale, il potere dello sciamano proviene dagli spiriti e può risiedere negli oggetti, nei canti e nelle azioni – come quella più comune del suonare il tamburo. In molte culture sciamaniche, infatti, il ritmo dei tamburi è un alleato per il raggiungimento dello stato di trance, fondamentale per raggiungere l’altro mondo. Uno sciamano è un uomo o una donna che entra in uno stato alterato di coscienza quando vuole, per contattare e stabilire alleanze con gli spiriti e con i cosiddetti animali di Potere del regno invisibile; questa ricerca, tanto cara allo Sciamanesimo, si rende fondamentale affinché lo sciamano possa acquisire conoscenza e potere per aiutare se stesso o le altre persone.
Nelle tradizioni sciamaniche, il suono ritmico del tamburo viene largamente utilizzato per aiutare il viaggio magico e mistico dello sciamano in altri regni e dimensioni cosmiche. Le vibrazioni prodotte dal ritmo costante delle percussioni influenzano la mente dello sciamano consentendogli di raggiungere uno stato alterato della mente, affinché possa raggiungere un preciso stato di coscienza.
Perché è tanto importante il viaggio nello Sciamanesimo? Lo sciamano ha, il più delle volte, una visione animistica del mondo, cioè crede che ogni cosa sia viva ed abbia uno spirito.
Uno sciamano che entra in stato di trance può essere posseduto da spiriti di antenati – che erano sciamani prima di lui – o posseduto da entità e spiriti del luogo (come lo spirito di una montagna) oppure ancora, la sua anima può incontrare gli spiriti che lo aiuteranno ad ottenere le conoscenza necessarie al suo scopo. Lo stato sciamanico di coscienza non è uno stato di trance profonda che rende lo sciamano incosciente di se stesso, bensì è come se egli percorresse la Via in due mondi: una parte dell’anima viaggia nei mondi spirituali mentre l’altra resta nel nostro corpo fisico. Non si tratta, infatti, di uno stato comatoso in cui lo sciamano in trance perde totalmente il controllo sul suo corpo fisico, ma di una doppia coscienza che permette lui di vedere contemporaneamente aldilà del visibile e dell’invisibile. In questi “altri mondi” il praticante viaggia per incontrare le proprie Guide spirituali dalle quali riceve aiuto e consigli per portare armonia e benessere in se stesso e nel mondo esterno.
Le erbe sciamaniche
Tipico dello Sciamanesimo è l’utilizzo delle piante sacre, utili soprattutto per facilitare lo stato di trance – in accostamento al suono del tamburo – e per favorire il ripristino dell’armonia e del benessere. In modo particolare, infatti, gli sciamani del passato come quelli odierni utilizzano la tecnica dello smudging. Gli smudge di erbe sciamaniche per eccellenza sono: salvia bianca, cedro e ginepro. Queste tre erbe sciamaniche, bruciate come smudge, hanno la caratteristica comune di essere utilizzate per la purificazione di ambienti, oggetti e persone dalle energie negative e spiriti indesiderati.
La salvia bianca, erba magica di cui abbiamo già parlato spesse volte, è particolarmente impiegata per purificare ambienti, persone ed oggetti, soprattutto qualora gli oggetti fossero nuovi o ci si trovasse in un nuovo ambiente (come una nuova casa). Anche il cedro viene usato per la purificazione, protezione e prosperità ed è particolarmente indicato per la purificazione dei cristalli. Il ginepro, infine, viene utilizzato per purificare gli ambienti e per proteggerli da ogni tipo di negatività.
Gli smudge di queste tre erbe essenziali nello Sciamanesimo – ma anche all’interno di tutte le altre pratiche spirituali – si rivelano di fondamentale importanza poiché trattasi di quelle piante magiche basilari per restaurare l’energia che ci circonda e trasformarla in qualcosa di buono, positivo ed armonioso.
Sciamanesimo e Spiriti
Nel pensiero sciamanico gli spiriti possono agire nel mondo degli uomini ed intervenire nella loro vita. Gli insegnanti più importanti di uno sciamano sono gli spiriti: senza di essi uno sciamano, tradizionalmente, non potrebbe essere tale, poiché sono proprio gli spiriti che forniscono insegnamenti preziosi allo sciamano – che diventa così loro apprendista. Ma anche gli insegnanti umani sono importanti nello Sciamanesimo perché presenta lo sciamano agli spiriti e gli insegna, tra le tante cose, i metodi per interagire con gli spiriti.
All’interno dello Sciamanesimo, gli spiriti possono essere di vario tipo: antenati defunti, spiriti guida di natura animale o spiriti legati alla natura stessa. Ognuno di questi potenziali tipi di spiriti, hanno il ruolo di insegnare allo sciamano ciò che egli necessita di comprendere e sapere, affinché possa portare indietro gli insegnamenti e farne un uso corretto e saggio.
Sciamanesimo Celtico: i Druidi
Lo Sciamanesimo, in virtù della sua espansione in tutto il mondo, si è manifestato spesso in maniera diversa in base al popolo di riferimento. Nella sua versione celtica, lo Sciamanesimo è un modo di vedere la realtà che si manifesta in forma visibile ed in forma invisibile – mondi a cui gli Sciamani celti, chiamati Druidi, avevano accesso. Per i celti i templi non erano luoghi costruiti da mani umane bensì luoghi naturali come i boschi, le foreste, fiumi e laghi. Per connettersi con gli spiriti, infatti, per i celti bastava immergersi nella natura ed entrare in contatto profondo con essa. Nello Sciamanismo celtico, in accordo con la Tradizione Sciamanica classica, gli sciamani possono accedere ad un particolare stato di coscienza grazie al già citato Viaggio Sciamanico spostandosi spiritualmente in mondi diversi affinché possano raccogliere conoscenze e poteri da usare per sé e per la comunità.
Sciamanesimo e Wicca Sciamanica
Sciamanesimo e Wicca hanno in comune più di quanto si possa immaginare! La Stregoneria, la Wicca e gran parte dei culti spirituali nascono dal desiderio di connettersi alle proprie divinità attraverso la natura nonché ricercare – come chiunque al mondo – la pace e l’equilibrio. Come abbiamo accennato in apertura, le prime streghe, proprio come gli sciamani, erano principalmente guaritrici: mediante la magia verde, le erbe e le conoscenze sì spirituali ma anche naturali, esse riuscivano ad ottenere rimedi curativi straordinari. Lo Sciamanesimo, difatti, altro non è che l’origine dell’odierna Stregoneria e della moderna Wicca: radici antiche che ancora oggi si snodano dalla stessa matrice.
Ancora oggi in tutte le pratiche spirituali vi è il forte uso del cosiddetto viaggio astrale: esso consente agli iniziati di oggi di connettersi al divino ed incontrare i propri Dèi e spiriti familiari al fine di ottenere informazioni, conoscenze, consigli e potere. Non troppo diverso dal viaggio sciamanico di cui abbiamo tanto discusso nel corso di questo articolo!
Finanche l’uso della ripetizione dei mantra può ricollegarsi facilmente allo sciamanesimo: il ritmo delle parole, come il ritmo dei tamburi nello Sciamanesimo, produce nella mente e nello spirito lo stesso meccanismo utile ad attraversare le dimensioni per viaggiare “nell’altro lato”.
Per meglio comprendere il legame che intercorre tra Sciamanesimo e Wicca, è necessario fare un passo indietro, precisamente nel 1983. È in quell’anno che viene fondato il Tempio di Ara da una sacerdotessa di nome Phyllis Curott.
“Quella di Ara è una tradizione rinnovatrice della spiritualità wicca, basata sul principio, considerato centrale, dell’esperienza dell’immanenza della Divinità. Questa tradizione nasce da anni di pratica dello sciamanismo e della wicca per aiutarci a scoprire la presenza del divino dentro e intorno a noi e a gioire nell’estasi di questa comunione.”
Il suo lavoro all’interno del Tempio è stato fondamentale per le pratiche sciamaniche e per la Wicca stessa poiché, grazie a lei, è stato possibile staccarsi da quel che era sempre stato un sistema prevalentemente patriarcale: il suo forte impegno nella rielaborazione dei principi basilari della Wicca – uniti a quelli dello Sciamanesimo – hanno infine portato a quella che oggi è divenuta una pratica più aperta, completa e non dogmatica.
Distaccandosi, quindi, dalle pratiche cerimoniali tipiche Gardneriane ed Alessandriane, Curott ha restituito alla Wicca i suoi valori più essenziali ed intimi come l’uguaglianza tra i generi, il rispetto reciproco e lo stretto rapporto con il divino attraverso la natura.
La Wicca Sciamanica – termine che possiamo utilizzare per esprimere l’incredibile lavoro di Curott – è un patrimonio importante per tutti coloro che desiderano avere un approccio alla magia ed alla Wicca da un punto di vista meno new age e più vicino ad una Tradizione – quella Sciamanica – dalla quale ogni spiritualità ha avuto origine: una Wicca non più relegata esclusivamente ai Padri del Culto, ma un ritorno all’essenza pura dell’arte della magia.
Conclusioni
Oggi lo Sciamanesimo è una pratica spirituale ancora viva in tutto il mondo. Esso esiste da quando esiste l’uomo perché nasce dalla coscienza collettiva degli uomini e si evolve con esso in funzione degli uomini che lo praticano. La pratica sciamanica ed i viaggi sciamanici permettono di esplorare l’inconscio alla scoperta di noi stessi per comprendere i meccanismi profondi che ci animano. Comprendere quali sono i nostri malesseri, eliminare blocchi che provocano in noi collera, paure, malattie ci permette di scoprire i nostri punti deboli e di ristabilire l’equilibrio. In questo modo possiamo evolvere ed avanzare lungo il nostro cammino spirituale. La vera pratica dello Sciamanesimo è dunque un aiuto quotidiano che può insegnarci a conoscerci meglio per permetterci di vivere in armonia con il mondo e soprattutto con noi stessi.